Pubblicato da: PAdBN | 24 ottobre 2007

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali, in –are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime con suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)     
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.

Giorgio Caproni, Per lei (da Il seme del piangere, 1959)

Tra le (splendide) poesie dedicate da Caproni ad Annina, sua madre da giovane, la dichiarazione di una poetica in tono minore, piano, leggero.

Nota personale. Dolcezza, levità, chiarezza: ho letto questa e le altre poesie della serie (come Preghiera) alle superiori, e tornano utili ogni tanto per un po’ di serenità…


Risposte

  1. This particular blog, “Per lei Verso Itaca” was in fact
    terrific. I am creating out a duplicate to clearly show my buddies.

    Many thanks-Lemuel


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